Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Football Club Internazionale Milano nelle competizioni ufficiali della stagione 1977-1978.
Stagione
Orfana di Sandro Mazzola — passato a un ruolo dirigenziale subito dopo aver appeso gli scarpini al chiodo — l'Inter chiamò in panchina Eugenio Bersellini, accolto tiepidamente per via della retrocessione alla guida della Sampdoria nell'ultimo torneo: tra i nuovi acquisti Scanziani e Altobelli, cui il debutto in Serie A riservò una sconfitta per mano del Bologna.
Fallimentari anche la partecipazione all'Europa — dove una scarsamente quotata Dinamo Tbilisi eliminò a sorpresa i nerazzurri complice uno svarione di Facchetti all'andata — e il bilancio delle stracittadine, con Buriani «mattatore» della partita svoltasi il 6 novembre 1977: a evitare un nuovo capitombolo il 12 marzo 1978 pensava Bordon, parando il rigore calciato da Calloni.
A riscattare una deludente zona Uefa in campionato (legittimata peraltro con sofferenza nelle battute finali) provvedette il successo in Coppa Italia, riportato a danno del Napoli: assicurato alla bacheca un trofeo mancante nello specifico dal 1939, i milanesi salutarono l'addio di Giacinto Facchetti iscrivendosi per la prima volta nella loro storia alla Coppa delle Coppe.
Divise
Organigramma societario
Rosa
Risultati
Serie A
Girone di andata
Girone di ritorno
Coppa Italia
Primo turno
Secondo turno
Finale
Coppa UEFA
Statistiche
Statistiche aggiornate all'8 giugno 1978.
Statistiche di squadra
Statistiche dei giocatori
Fonti:
Giovanili
Piazzamenti
- Primavera:
- Campionato: ?
- Coppa Italia: vincitrice
- Torneo di Viareggio: 3º posto
Note
Bibliografia
- Filippo Grassia e Gianpiero Lotito, INTER - Dalla nascita allo scudetto del centenario, Antonio Vallardi Editore, 2008, p. 239, ISBN 978-88-95684-11-6.
- Almanacco Illustrato del Calcio: La storia 1898-2004, Modena, Panini Editore, 2005, p. 544, ISBN 9771120506666.
Collegamenti esterni
- (EN) Serie A 1977-1978, su rsssf.com.
- FC Internazionale - Videoteca del gol: stagione 1977-78, su YouTube, 6 luglio 2010.




